FIABE D’ALTRO GENERE:  scardinare gli stereotipi

«La forza emotiva con cui i bambini si identificano [nei] personaggi [delle fiabe] conferisce loro un grande potere di suggestione, che viene rafforzato dagli innumerevoli e concordi messaggi sociali» rimarcava Elena Gianini Belotti nel suo Dalla parte delle bambine (1973), denunciando che «le vecchie favole propongono donne miti, passive, […] decisamente inette e incapaci. Di contro, le figure maschili sono attive, forti, coraggiose, leali, intelligenti». 

 

Le fiabe sono figlie e specchio del tempo e della cultura che le hanno prodotte. Ma se anche nelle antiche fiabe fosse possibile provare a smantellare i pregiudizi di genere? 

FIABE D’ALTRO GENERE di  Karrie Fransman e Jonathan Plackett │RIZZOLI

 

È quello che si sono proposti i coniugi Karrie Fransman e Jonathan Plackett nel loro Fiabe d’altro genere: storie di patrigni malvagi, lupe cattive e belli addormentati, in cui hanno applicato un algoritmo “scambia-generi” alle famose fiabe dei Libri delle Fate curati da Andrew Lang a cavallo tra Ottocento e Novecento. 

 

Ne nasce un volume in cui «principesse in armature scintillanti [corrono] a salvare principi addormentati e re [stanno] seduti alla finestra a cucire sognando di avere un figlio», un libro il cui obiettivo «è nientemeno che fare luce e smontare gli stereotipi di genere di cui sono intessute le storie che ci vengono raccontate fin dall’infanzia». 

 

Un interessante esperimento di riscrittura, volto a far interrogare il lettore sui preconcetti di genere, attraverso lo scardinamento del dualismo maschile-femminile, «ancora preponderante nella mentalità più  diffusa e anche nel linguaggio».

Passando alla narrativa odierna, degni di menzione sono due albi illustrati editi in Italia da Settenove, casa editrice contro la discriminazione di genere e a favore di un immaginario libero da stereotipi nella narrativa per infanzia e adolescenza.

 

C’È QUALCOSA DI PIÙ NOIOSO CHE ESSERE UNA PRINCIPESSA ROSA? di Raquel Díaz Reguera │SETTENOVE

 

In C’è qualcosa di più noioso che essere una principessa rosa? di Raquel Díaz Reguera  è la protagonista in prima persona a ribellarsi alla sua vita di principessa rosa.

 

L’avventurosa principessa Carlotta, stanca della vita sotto una campana di vetro e desiderosa di un’esistenza ricca di tutti i colori, mobilita in una reazione a catena la regina, il re, la fata madrina, i consiglieri reali, per far comprendere a tutti che le principesse non sono fiori fragili e hanno diritto a essere ciò che vogliono.

 

E i principi azzurri? Be’, potranno vestirsi loro di rosa.

UNA DAMIGELLA NON IN PERICOLO di Bethan Stevens│SETTENOVE

 

Quanto a Una damigella non in pericolo di Bethan Evans, gli ingredienti della fiaba classica ci sono tutti: una povera damigella rinchiusa in una torre a causa del maleficio di una strega, un cavaliere in scintillante armatura e un principe azzurro che accorrono a salvarla da un drago sputafuoco… Che paura!

 

Se non fosse che la damigella in pericolo non è: è il narratore a volercelo far credere, condendo il suo racconto con gli abusati cliché: l’isolamento della damigella impaurita, il fossato infestato da bestie feroci, il bosco di rovi.

 

Le spassose illustrazioni dimostrano, però, l’esatto opposto: le belve sono tenere anatre, la strega è la nonna della damigella, quest’ultima se la gode nella torre… E quanto al drago – che si rivelerà ubbidiente e coccolone – be’, sarà la damigella a domarlo e a salvare cavaliere e principe, malriusciti goffamente nell’impresa (e persino uno gnomo, subentrato come improbabile  eroe dopo il fallimento dei primi due)… In un finale in cui la damigella rimette al proprio posto l’invadente narratore.

 

Ah, alla torre si aveva accesso dalle scale!

 

Con ironia divertentissima e intelligente, questo albo va a segno nello smontare lo schema fisso delle classiche fiabe in cui le damigelle devono essere salvate.

UNA PRINCIPESSA INDIPENDENTE di Babette Cole │MONDADORI

 

E chi l’ha detto, poi, che l’«e vissero felici e contenti» di una principessa deve consistere nel maritarsi con un principe? Non potrebbe essere meno d’accordo con un simile cliché la principessa Strafurbetta, protagonista di Una principessa indipendente di Babette Cole, la quale di sposarsi non ne vuole sapere.

 

Con stile  spiritoso ma  sagace, questo albo rovescia topoi cardinali delle fiabe: i pretendenti sottoposti ad arditi (ed esilaranti) cimenti per conquistare la mano della bella non mancano, ma l’unico baldo che riesce nell’impresa viene trasformato in… rospo (ça va sans dire!) da un bacio della principessa, che si garantisce in tale modo non un principe azzurro ma indipendenza e libertà.

NON TUTTE LE PRINCIPESSE di JEFFREY e LISA BONE e VALERIA DOCAMPO│TERRE DI MEZZO

 

Un albo illustrato che scardina non soltanto gli stereotipi su principi e principesse, ma su vari dei personaggi tipici dell’immaginario fiabesco e dei libri per bambini è Non tutte le principesse di Jeffrey e Lisa Bone, illustrato da Valeria Docampo.

 

Principesse, fate, pirati, supereroi, sirene, cavalieri, nonché uccelli e ballerine vengono affrancati in questo albo dai luoghi comuni.

 

Ognuno può avere il proprio regno da governare: fantasia e pensieri hanno un potere creativo immenso e sorprendente, al di là di ogni limite e condizionamento. Basta aprire la mente.

 

Che è la cosa più importante. Sempre.