I “FALSI MAGRI”: una leggerezza apparente

Che cosa sono i “falsi magri”? Libri dall’aspetto “esile”, ma di sostanza. Storie che, all’apparenza non troppo impegnative, smuovono riflessioni non proprio peso-piuma. Letture di poche ore, ma che si sedimentano dentro; e che non ci aspettavamo andassero così a segno.

 

IL CAFFÈ ALLA FINE DEL MONDO di JOHN STRELECKY

 

Il primo “falso magro” può accorrerci in aiuto se abbiamo perso la bussola. Smarrito – in senso lato e letterale – era infatti il protagonista-narratore di Il caffè alla fine del mondo dell’americano John Strelecky, quando nel bel mezzo del nulla si ritrova al Checifaiqui.

 

In questo non comune bar, rimane spiazzato da un menù corredato di particolari «spunti di riflessione per ingannare l’attesa»: domande capitali, prima tra tutte «Che ci fai qui» – vale a dire al mondo – che se posta profondamente, alla prima persona singolare, aprirà un «portale» che sarà ben difficile richiudere.

 

Guidati da un titolare-cuoco e da una cameriera capaci di leggere i pensieri, tra menù che si trasformano e storie emblematiche, essere avventori del Checi ci conduce in un percorso di interrogazione sullo SDE, il nostro Scopo di Esistenza, e su cosa sia possibile fare per identificarlo e realizzarlo. Una ricerca i cui soli limiti sono «i freni che poniamo a noi stessi» e che può costituire un antidoto contro la somma paura: quella della morte.

 

Un’originale considerazione sulla sindrome della felicità differita, da cui molti sembriamo essere affetti – «Com’è che passiamo tanto tempo a prepararci al momento in cui potremo fare le cose che vogliamo, invece di farle adesso?» – e sulle ragioni per le quali esistiamo e ci alziamo ogni mattina.

 

«Ogni giorno che passa è un giorno in meno in cui abbiamo la possibilità di usare la vita come vogliamo»; e spesso e volentieri «sbirciamo da un buchetto nello steccato, vediamo chiaramente la vita che ci piacerebbe avere, ma per chissà quali motivi non apriamo il cancelletto per raggiungerla». È dunque l’ora di varcare quel cancello, di smettere di farci assorbire tempo ed energie dalle «onde contrarie» e di canalizzarli su quanto è in assonanza con il nostro senso più profondo.

 

Perché il succo è: «fai quel che ti gira, purché adempia lo scopo della tua esistenza».

Malivresse è una delle attività che mi consentono di conseguire il mio SDE. Tu stai perseguendo il tuo?

 

 

LE RICETTE DELLA SIGNORA TOKUE di DURIAN SUKEGAWA

 

Rimanendo in tema esistenziale, rechiamoci in Giappone, dove ci aspetta la commovente signora Yoshii, co-pratogonista di Le ricette della Signora Tokue di Durian Sukegawa, la quale, pur avendo conosciuto malattia e segregazione è certa che la vita di chiunque, anche dei più grandi sofferenti, e malgrado rimpianti e fallimenti, abbia un senso, essendo tutti «nati per guardare e ascoltare il mondo».

 

Con la sua tenacia e sensibilità, la signora Yoshii ci invita a «essere all’ascolto», a sentire «la voce di ciò che non ha voce», convinta che «qualsiasi siano i nostri sogni, prima o poi troveremo per forza ciò che cerchiamo». Del resto, «la vita di un essere umano non è mai uniforme: ci sono momenti in cui il colore cambia di colpo».

 

Per chi volesse saperne di più, ho dedicato a questo romanzo un più ampio commento: LE RICETTE DELLA SIGNORA TOKUE di Durian Sukegawa.

 

 

SE I GATTI SCOMPARISSERO DAL MONDO di KAWAMURA GENKI

 

Trattenendoci nel Sol Levante, non posso non menzionare un altro concentrato di riflessioni esistenziali: Se i gatti scomparissero dal mondo di Kawamura Genki. Al di là delle sembianze scorrevoli e leggere, preparatevi a istituire con voi stessi considerazioni anche dolenti su ruolo e importanza di cose e oggetti nelle nostre vite, valore e difficoltà dei rapporti sentimentali e famigliari, legame tra umani e gatti, rimpianti verso altre varianti di vita che avremmo potuto realizzare, dipartite e lasciti al mondo.

 

Per chi volesse approfondire, ne ho scritto più estesamente in SE I GATTI SCOMPARISSERO DAL MONDO di Kawamura Genki.

 

Quali sono i vostri “falsi magri”?